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Anche nella Provincia di Trento a giorni entrerà in vigore la legge del divieto, con sanzioni, di detenere i cani alla catena.
Ma se in concomitanza, o subito dopo, non verrà disposto che ai nostri cani spetta l’alloggio confortevole della casa o del giardino con l’uscita quotidiana in passeggiata, aspettiamoci il proliferare e un’impennata delle detestabili gabbie, squallidi confini che tradiscono il vero spirito della legge189/2004.
L’art.3 di detta legge, infatti, per “spazi di dimora adeguati” non intende mai le gabbie di contenzione, non suggerisce le prigioni per gli animali domestici. Lo spazio di dimora adeguato per il nostro cane è il nostro spazio e la nostra casa.
Non le sbarre, non il freddo, non il buio, non la solitudine fra cacca e pipì! Ben diverso è fargli trascorrere il tempo in un misero e umido abitacolo all’esterno, anzichè lasciare che ci attenda sul divano del soggiorno e sul tappeto, fra il tepore e gli odori familiari. Un giro nelle valli trentine e vedrete facilmente un campionario di gabbiotti: la gabbia singola, la doppia, la gabbia oscurata contro gli sguardi indagatori dei passanti, la colorata per soddisfare il gusto estetico del padrone…
Se poi le gabbie sono un tantino larghe, vengono subito chiamate recinti, in realtà sono tutti luoghi di privazione del movimento e della socialità, che cagionano sempre all’animale stress e sofferenza, depressione o aggressività, malattie fisiche e mentali.
Vere e proprie fonti di dolore che configurano il reato di Abbandono di animali, art. 727 Codice Penale: ” Arresto o ammenda per chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura o li abbandona.
L’abbandono è da intendersi anche nel non prendersene cura.” Troverete queste baracche metalliche soprattutto negli angoli degli ampi frutteti che circondano le grandi case e le ville dei “bacani del paes” che non si curano di dotarsi di qualche rotolo di rete o di staccionate di legno per delimitare un giardinetto e così migliorare la vita dei loro cani da caccia e da guardia.
Il benessere degli amici più fidati sono allora nelle nostre mani, nelle mani dei cittadini che vedono e segnalano, che ascoltano i guaiti provenienti dalle gabbie e dagli scantinati e denunciano.
Sono anche nelle mani delle Forze dell’Ordine e degli Enti preposti, che dovrebbero applicare le leggi, con solerzia e sempre.
E in attesa della “legge sorella” sarebbe più che benvenuta un’ Ordinanza per lo smantellamento e l’abolizione delle gabbie, nella scia dei Comuni italiani virtuosi che l’hanno già emanata.
Potete inviare le email al direttore da inserire nella rubrica «io la penso così» scrivendo a: [email protected] – La vostra opinione conta, sempre….)
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